Negli scorsi 29 e 30 di marzo, noi allievi della scuola “Leonardo da Vinci”, abbiamo avuto l’opportunità di conoscere il giovane regista e produttore del film “Handy”, Vincenzo Cosentino. Vincenzo, nostro conterraneo, ha incontrato noi ed altri ragazzi delle diverse scuole siciliane per informarci sulle sue esperienze e le sue avventure nel realizzare questo film, che ha già avuto grande successo in America. Ci ha parlato del fatto che gli unici film siciliani famosi ancora oggi all’estero sono quelli legati alla mafia, tra cui “Il Padrino”; il vero problema però è che questi film hanno dato al mondo intero una cattiva immagine di noi siciliani e della nostra splendida isola, trasmettendo un’immagine di siciliani mafiosi, ma non è così; è vero che la mafia esiste ancora oggi, ma non solo in Sicilia e fortunatamente soltanto una piccolissima parte della popolazione ne fa parte, anche se all’estero non la pensano così e ciò li porta a spaventarsi di noi.
E’ appunto questo uno dei tanti motivi per cui Vincenzo decide di creare un film tutto suo: dare al mondo un’immagine migliore della Sicilia, mostrarla per ciò che è veramente in tutto il suo splendore.
Vincenzo ha perciò deciso di creare un film, ambientato in molti luoghi della Sicilia ed il protagonista Handy, animato dalla mano di un bambino, decide di staccarsi da lui perché lo trascura. Così decide di scappare e poco dopo anche altre mani siciliane lo seguono; tutte insieme, esse cominciano a “copiare” gli umani, creandosi vestiti, veicoli, giochi e addirittura cellulari e social network come “HandBook”. Nel frattempo Handy incontra Manicure, un’altra mano solitaria come lui, i due si innamorano. In seguito, le mani diventano sempre più “potenti” fino ad arrivare a ribellarsi agli umani, sotto l’occhio vigile di Frank the Black, interpretato dal famoso Franco Nero, che libererà tutte le mani siciliane trascurate.
Questo film è reso speciale dal fatto che Cosentino, ha creato in quattro anni della sua vita un film quasi completamente da solo, dovendo imparare a usare effetti speciali e montaggio, a fare in modo che il movimento delle mani fosse credibile e che si riuscisse a trasmettere emozioni solo con una mano e, come se non bastasse, ha dovuto affrontare tutto ciò attraversando innumerevoli difficoltà, pur avendo cominciato con entusiasmo e tanta fiducia in sé. Un’altra particolarità essenziale che lo rende speciale è composta dalle metafore all’interno del film e dai messaggi che esso vuole trasmettere agli spettatori, come paragonare le mani a molti dei giovani di oggi, facendo capire che le mani raccomandate sono quelle maggiormente valorizzate, mentre le mani “preparate” vengono trascurate e sono costrette a fuggire, come oggi accade nella nostra terra a chi ha studiato e cerca lavoro ma è costretto ad andare all’estero per trovarne uno; Handy, quindi, rappresenta la tenacia dei giovani che, anziché andarsene, decidono di restare per combattere come veri patrioti.
Noi ragazzi della 3 A ringraziamo il giovane regista e ci complimentiamo con lui per le emozioni e i valori che è riuscito a trasmetterci. Grazie Vincenzo!
Gli alunni della classe 3A
E’ appunto questo uno dei tanti motivi per cui Vincenzo decide di creare un film tutto suo: dare al mondo un’immagine migliore della Sicilia, mostrarla per ciò che è veramente in tutto il suo splendore.
Vincenzo ha perciò deciso di creare un film, ambientato in molti luoghi della Sicilia ed il protagonista Handy, animato dalla mano di un bambino, decide di staccarsi da lui perché lo trascura. Così decide di scappare e poco dopo anche altre mani siciliane lo seguono; tutte insieme, esse cominciano a “copiare” gli umani, creandosi vestiti, veicoli, giochi e addirittura cellulari e social network come “HandBook”. Nel frattempo Handy incontra Manicure, un’altra mano solitaria come lui, i due si innamorano. In seguito, le mani diventano sempre più “potenti” fino ad arrivare a ribellarsi agli umani, sotto l’occhio vigile di Frank the Black, interpretato dal famoso Franco Nero, che libererà tutte le mani siciliane trascurate.
Questo film è reso speciale dal fatto che Cosentino, ha creato in quattro anni della sua vita un film quasi completamente da solo, dovendo imparare a usare effetti speciali e montaggio, a fare in modo che il movimento delle mani fosse credibile e che si riuscisse a trasmettere emozioni solo con una mano e, come se non bastasse, ha dovuto affrontare tutto ciò attraversando innumerevoli difficoltà, pur avendo cominciato con entusiasmo e tanta fiducia in sé. Un’altra particolarità essenziale che lo rende speciale è composta dalle metafore all’interno del film e dai messaggi che esso vuole trasmettere agli spettatori, come paragonare le mani a molti dei giovani di oggi, facendo capire che le mani raccomandate sono quelle maggiormente valorizzate, mentre le mani “preparate” vengono trascurate e sono costrette a fuggire, come oggi accade nella nostra terra a chi ha studiato e cerca lavoro ma è costretto ad andare all’estero per trovarne uno; Handy, quindi, rappresenta la tenacia dei giovani che, anziché andarsene, decidono di restare per combattere come veri patrioti.
Noi ragazzi della 3 A ringraziamo il giovane regista e ci complimentiamo con lui per le emozioni e i valori che è riuscito a trasmetterci. Grazie Vincenzo!
Gli alunni della classe 3A